lunedì 2 luglio 2012

[I Riti dello Scrittore] Personaggi

Era un po' che non mi presentavo puntuale, così ho ben deciso di programmare l'uscita. E mentre voi leggerete questo pezzo io avrò già sostenuto l'esame e sarò in un coma puro e senza pretese. 
Oggi, tutti inizia con un gratta e vinci perdi, in realtà che abbiamo giocato io e Giulia per puro sfizio un po' di tempo addietro.
Ovviamente, naturalmente, chiaramente non abbiamo vinto una cippa, anzi! Siamo più povere di 1.50 € ciascuna.
Ma esattamente, che cosa mi ha fatto scavare tra i miei pensieri per giungere tra queste pagine? Il simbolo del piccone.
Un maledetto piccone che non se la sentiva proprio di farci vincere nemmeno i 3 € di spesa del biglietto, in modo che MAGARI potessimo comprarne un altro.
No, niente.
Ma a parte questo, il gratta e vinci perdi, coff non c'entra proprio niente.

L'argomento da affrontare sono i personaggi.
Ogni autore ha uno o più personaggi, e in genere è così facile scordarsi di loro tanto da renderli malaticci.
Quando ci si scorda di un personaggio capita di finire in un vortice di pregi e vizi tanto corposo da mettere a repentaglio l'intera vita del poveretto [o della poveretta]!
Pensateci bene... avete la storia e, come se si trattasse di un tutt'uno, pure il personaggio.
Partite da lui/lei inconsapevoli che ne creerete altri, della stessa o di minor importanza, ma mai superiore.
Il primo personaggio, in genere, o rimane PRIMO o scende a tal punto da venire depennato o completamente sostituito, ma in ogni caso lui resta.
Lo avete chiamato Ejhsgdk?
Bene, il caro Ejhsgdk poteva avere i capelli castani e gli occhi verdi e ora potrebbe ritrovarsi i capelli verdi e gli occhi castani, questo tanto per non esagerare, perché prima poteva essere il più timido e meticoloso dei personaggi, mentre ora sosterrà la parte dello sbruffone mordace.

C'è da dire che scordarsi di un personaggio non è troppo grave, a volte ci sono rimodellamenti eccezionali e altre sostituzioni ideali.
Ciò che è, invece, enormemente pericoloso e indecente è cadere nei personaggi trappola.
Ve ne è un unico tipo, perciò sarà lieto pensare che cadere in quell'uno risulti difficile, ma alquanto triste scoprire che per raggiungere quell'uno si hanno a disposizione più di una strada.

Il personaggio, i personaggi, di cui sto parlando è, sono, particolarmente conosciuti... Sono due facce della stessa medaglia, due figure che si compenetrano tanto sono perfette l'una per l'altra, sono... Mary Sue e Gary Stu.

Eccoli, due personaggi famosi che più famosi non si può. Due personaggi che non solo BISOGNA evitare, ma anche gestire.
Perché dico questo?
Innanzitutto, ognuno di noi almeno una volta ha creato una Mary Sue o un Gary Stu. È pure probabile che li si abbia creati insieme, perciò dopo averli creati si tenderà [col tempo, con angoscia, con rabbia, con tanto di consigli] a eliminarli.
Perché BISOGNA, anche se il primo tentativo sarà GESTIRLI.


STRADA NUMERO UNO: Traslazione.

L'autore in erba, l'autore poco realizzato, l'autore megalomane tenderanno a trasportarsi nella loro opera.
A partire dall'aspetto [che inevitabilmente miglioreranno] si scriveranno tra le pagine di un fantasy [prima di puntare il dito verso di me provate a puntarlo verso voi stessi U-U], fino ad arrivare alla realizzazione di tutto ciò che li rende SPECIALI.
Poteri, un passato che viene a galla, un futuro che dipende dalle loro capacità, un carattere forte che li rende tenebrosi e poco amichevoli... Insomma, questa Mary Sue o questo Gary Stu, sarà circondato da tanti altri personaggi ma nessuno di questi potrà realmente sentirsi al suo livello.


STRADA NUMERO DUE: Trasformazione.

L'autore non ha in mente nulla, se non una storia banale.
E come renderla complicata, misteriosa, accattivante, piena?
Una Mary Sue o un Gary Stu faranno decisamente al caso suo: questo personaggio che racchiude in sé ogni genere di tormento, magia, possibilità, figaggine e chi più ne ha più ne metta, riuscirà a rendere la favola di Cappuccetto Rosso il romanzo dell'anno.
Cioé... Cappuccetto incontra il Lupo e dopo essersi accordati su che strada prendere lo saluterà, ma durante il suo cammino si farà viva una vecchia profezia o un povero cerbiatto intrappolato o qualcosa.
Praticamente Cappuccetto non solo arriverà in ritardo per colpa di quelle mille mila avventure pratiche e sensoriali che avrà vissuto, ma grazie a esse riuscirà a sconfiggere il Lupo ancor prima del cacciatore!
A meno che non si venga a scoprire che il Cacciatore e Cappuccetto non sono che la stessa persona divisa in due anime!


STRADA NUMERO TRE: Trascinare.
Questa volta, l'autore non si lascerà colpire da subito, preferirà rimpolpare la storia in seguito.
Come? Aggiungendo la Mary Sue o il Gary Stu di cui si innamorerà il suo personaggio principale.
E se non è amore, sarà fratellanza: Ejhsgdk, che questa volta non è da buttare, scoprirà di avere un ultimo parente!
Oppure, in modo da non renderlo/la un/una Gary/Mary, scoprirà di avere un parente perché quest'ultimo apparirà nel momento del bisogno [del tipo penultima riga del terzultimo capitolo]!!!



Ma mettiamo che il vostro periodo di personaggi trappola sia finito.
Ormai siete grandi, avete alle spalle le vostre esperienze narrative e creare un personaggio non potrà essere così disastroso come sembra!
In effetti non si tratta di essere o non essere disastrosi, ma più che altro di rimanere coerenti: perché un personaggio omofobo che scopre la sua gaiezza per mano di un ragazzo stupendamente bello, non è essere coerenti. Non lo sarebbe nemmeno fargli accettare l'amicizia da parte di un omosessuale!
Perciò, come si fa a mantenere la calma?
Perché lo so che la smania di scrivere il paragrafo/capitolo soluzione è veramente forte, ma qui non si tratta di creare un ponte tra le sponde di un fiume, ma dall'America all'Africa!

Un personaggio ha bisogno di crescere, ha bisogno di calcio vitamine e tante coccole, non lo si può schiaffeggiare di eventi nella speranza che i ponti se li crei da solo!
Perciò, niente sindromi di Stoccolma: un respiro profondo, anche due, e poi abbiate pazienza.
Non è facile, lo so bene! Lo professo io che della pazienza mangerei dal nervoso ogni lettera; però come per ogni cosa esiste una soluzione!
[Come dice mia nonna l'unica cosa a cui non si può porre rimedio è la morte, allegro eh? XD]




  • Buttate giù i pezzi di trama che più vi attorcigliano l'entusiasmo e poi rimpolpate! Ma attenzione bene a non cadere nei personaggi trappola!
  • Prendetevi una pausa per analizzare bene la situazione: rendete vivo il vostro personaggio, fatelo parlare e sperimentare dandogli tutte le ragioni del mondo per andare avanti...
  • Crogiolatevi nella fase narrativa: ogni personaggio ha bisogno di sostegno e dedicarsi solo a lui non è abbastanza. Ha bisogno di sfondi su cui muoversi e altre figure con cui rapportarsi, perciò concedersi alcune righe senza la sua presenza non è sinonimo di abbandono!



[ancora il numero tre, presto vi abituerete: è un numero che mi perseguita e ora ricambio lo stalking!] 
Ma capisco che la pazienza non è tutto.
Ogni singolo personaggio va caratterizzato in modo da essere distinguibile dagli altri, concedendo anche un po' di fatica all'autore: non sia mai che l'autore crei dei personaggi facilmente incastrabili!
Per esempio: Caio è perfetto per Tizio perché l'UNICA cosa su cui vanno d'accordo li unirà fino alla morte, rendendoli amici per la pelle.
Esempio numero due: Sempronio, asociale eremita e via dicendo, incontrerà lungo il suo cammino un povero randagio affamato tutto ringhiante. I due saranno amici per la pelle.
Da questo si dovrebbe capire che i Gary Stu e le Mary Sue non rappresentano solo personaggi, ma intere trame/idee/situazioni: quando qualcosa è così "ben" architettato fate riferimento a loro e vedrete che non vi sbaglierete più di tanto!




Quindi, riassumendo, il personaggio è ciò che potrebbe rovinare/migliorare una trama. Va gestito, lavorato, creato con pignoleria, perché la superficialità ha già troppi figli...
E cosa più importante: credete nei vostri scritti, perché in caso contrario sarà IMPOSSIBILE migliorare.

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