giovedì 2 agosto 2012

[Stralci da una cruna d'ago] Il Cappello

La fine, come l'inizio, vede le raccolte muoversi in parallelo.
A un passo dal termine, sono pronta per elaborare due copertine decenti e a buttarmi in una furiosa correzione e revisione dei racconti pubblicati per creare un e-book come si deve.



Il Cappello

Il piede affondò nella neve facendola sembrare croccante, quel suono ovattato da cracker la invogliava ad imprimere un’altra impronta.

Sapeva che ogni singolo fiocco di neve caduto era stato diverso cadendo, ma che ora, mentre lei li schiacciava, erano uniti in un’unica coltre bianca.
E per quanta bravura aveva dimostrato nel capire quanto fosse importante per un fiocco di neve cadere, e sentirsi parte di qualcosa di più grande, era anche una di quelle persone che non aveva mai concepito i cappelli: cosa serviva proteggersi la testa fino a quel punto? E magari solo per vanteria?
Perché una cosa certo non l’aveva mai intuita, e forse nemmeno tutti quelli che indossano un cappello ci sono realmente arrivati: il cappello è la cappa di condensa.
Un mucchio di sogni si intrappolano e aleggiano entro le sue mura; una volta tolto, il cappello prova a trattenerli il più possibile, ma spesso lo si ignora per troppo tempo e i sogni svaniscono.
Li si dimentica, li si libera nel mondo lasciandoli in balia dello smog e dei passi altrui.
Un sogno abbandonato è un sogno che lento affoga nei suoi singhiozzi di solitudine.
Indossare un cappello è una delle prime soluzioni, l’altra è lavorarci su con ogni mezzo possibile.
Una treccia di capelli è l’ancora di quei sogni sballottati dal vento, vi si appigliano urlanti nella speranza di salvarsi, senza sapere da cosa, senza sapere se c’è di peggio, i sogni sanno già di loro che voglio un cappello. Uno saldo, uno che li voglia. Caldo che li faccia dormire, appisolare tra i tuoi nodi (non c’è balsamo migliore).
Il cappello è ciò che c’è di meglio al mondo.
È la prima cosa che un fiocco di neve vede quando precipita.
La prima cosa contro cui vale la pena sciogliersi, perché quando un fiocco di neve ti ha trovato sappi che ha trovato anche i tuoi sogni.

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