venerdì 1 novembre 2013

[I Riti dello Scrittore] Un commento ai miti letterari

Mi sono arrivati i libri per il Gran Premio delle Lettrici di Elle - evviva!!! [angolo dell'esulto] - ho già letto il primo e procedo con il secondo. Ma dopo aver letto il romanzo di Sara Rattaro, inframmezzato da citazioni di commedie e miti d'amore famosi - Otello e Desdemona ne sono un esempio - ho iniziato a far girare il mio criceto letterario sulla sua bella ruota composta da libri e autori coi quali ho passato piacevoli, se non belle, o scarse, se non pessime, ore.
Così a un certo punto il criceto ha calpestato il nervo dei miti letterari e dal momento che sto dando lezioni di filosofia, chimica e fisica riguardanti l'atomo mi sono venuti alla mente questi due soggetti:





Tranquilli, non ho intenzione di farvi trovare uguaglianze e differenze tra questi due romanzi, anche perché ci ho già pensato io. A voi spetta più che altro il compito di dirmi se concordate, non concordate o se devo direttamente fare ricoverare il mio criceto.

mercoledì 30 ottobre 2013

[Frammenti da un Luna-Park] Rosso in memoria

Torna a farsi viva una delle raccolte ospitate sul blog. A unirsi è il racconto scritto per il concorso "Una piazza, un racconto", con prompt "ROSSO". E vi assicuro che non compare unicamente nel titolo...


Rosso in memoria


Il giorno in cui mi vennero le prime mestruazioni avevo la febbre a quaranta: ero alta un metro e uno sputo e indossavo una camicia da notte. 
Quella camicia da notte si macchiò orribilmente e l’alone rosso ferro non è più venuto via. Ancora oggi cerco di scacciare il trauma continuando a lavarla, con il risultato di sbiadire ogni altro colore, ma non il mio. 
Sembra una sorta di lode a me stessa: tu resterai con me, sempre. 

Tra una macchia di inchiostro e una di ketchup si scrivono drabble!

Sto affamando le pagine di questo blog: non scrivo più molto e se scrivo non lo annuncio. Lo trovo una spreco di byte! 
Quindi eccomi qui a farmi pubblicità: Prisca Amaro approda su "Inchiostro e Patatine" e si dedica alle drabble.
Una narrazione da cento parole esatte che per il momento ha prodotto quattro risultati:


"Profumo di stelle"(SELEZIONATA!) - "Tatto sottile



domenica 27 ottobre 2013

Piccole giurate attendono.


A marzo, o giù di lì, vi annunciai che avrei partecipato nuovamente al Gran Premio delle lettrici di Elle Magazine, e finalmente posso dirvi che in questi giorni mi arriveranno i (primi) tre volumi da valutare:

Un uso qualunque di te, di Sara Rattaro (Giunti)
Ombre sul lago, di Giovanni Cocco e Amneris Magella (Guanda)
Atletico minaccia football club, di Marco Marsullo (Einaudi)

Devo dire che a leggere le trame non mi sento molto incuriosita, le sensazioni che provo sono rispettivamente dubbietto, dubbio e dubbione. Questo perché il primo romanzo tratta dell'amore familiare, di coppia, con contorno d'amante e ospedali: argomento che, se trattato con troppa semplicità, finisce per risultare banale e scontato. Il secondo è un giallo e in genere fatico ad apprezzarli: in alcuni casi manca la suspance, in altri il filo non torna perché alla fine non c'è e altre volte un giallo diventa un horror e non si capisce bene il perché. Il terzo libro parla di calcio, con questo credo di aver espresso tutta la mia perplessità di lettrice donna che manco sa le regole del gioco.

Da un lato eviterei volentieri di fasciarmi la testa prima di iniziare la lettura, ma dall'altro, forse una così bassa aspettativa può aiutarmi ad apprezzare maggiormente le opere... Tutto questo non mi sa molto di critica oggettiva.
Insomma, l'unica cosa da fare è attendere. Di nuovo.

domenica 29 settembre 2013

[I Riti dello Scrittore] Masterpiece: affilate il vostro inchiostro.

Oggi è domenica, e ogni domenica è seguita da un lunedì, ma domani è un lunedì-inizio: domani si riparte con le lezioni, gli impegni e tutte quelle belle faccende che mi affaccendano. Chissà che non mi portino nuove idee scrittevoli!

In ogni caso... giusto ieri ragionavo su quanti programmi di cucina stanno approdando sui nostri schermi: Nigellissima, Cucina con Ale, Cucina con Buddy, Summer cooking con Csaba e via dicendo. Poi c'è il talent show Masterchef, in tutte le versioni mondiali o La Terra dei cuochi se preferite.
Ma la storia dei talent colpisce ogni possibile disciplina: canto (X-Factor), ballo (Got to dance)... e ora anche la scrittura.
Perché non bastano più quelle scuole così costose che ti permettevano di migliorare le tue possibilità di futuro scrittore (Scuola Holden, Bottega finzioni, scuola Omero... e chissà quante altre ce ne sono), ora ti viene data la possibilità di cavartela con molto meno: vai a fare della televisione.

giovedì 29 agosto 2013

Viaggi "Di un'estate"

Sûr la côte 
d'azur la mer brille 
ici-bas.

Le soleil marche vite,
tout en les palmiers
se découpent 
tout le long de la route.

Ici-bas,
ensemble,
nous brillons aussi.





lunedì 5 agosto 2013

venerdì 5 luglio 2013

"Di un'estate" non si conosce tutto.

Il sole
   [non scotta]
sempre allo stesso 
modo.

PAROLE SU MISURA

Il 12 luglio 2013 mi laureo.
E ho deciso di festeggiare a partire da sabato 13 con una nuova sfida, come da titolo: Parole su misura.

Come ho già detto in altre occasioni, la mia vena creativa deve essere otturata, quindi ho bisogno che qualcuno permetta all'inchiostro di tornare a scorrere. Non ci sono vere e proprie cure per casi del genere, ma suppongo che una bella secchiata d'acqua fredda possa aiutare.
Intendo scrivere racconti, poesie, aforismi... niente canzoni, su richiesta. La richiesta partirà proprio da voi e avrete un solo proiettile per a testa per andare a segno.

Come funziona?

giovedì 4 luglio 2013

Pioggia "Di un'estate"

Si increspa il selciato,
mentre il prato si piega 
appesantito.

Taglia il paesaggio in sottili ciglia.





Ha un'ombra grigia
un sole sbiadito.

Il cielo suda 
sulla nuda
terra.

martedì 2 luglio 2013

I rumori "Di un'estate"...

Ieri non ho pubblicato per dimenticanza, quindi oggi si poeta una volta di più.


Ancora non bisbiglia il fastidioso ronzio;
il suono ti è rimasto nelle orecchie.
Lo stringi tra le labbra, 
te lo lasci sfuggire
in uno scherzo.



Ora,[Si sente il tuo respiro.]

un orizzonte di cuscini 
ci separa.

venerdì 28 giugno 2013

"Di un'estate" come di un'altra...

In estate il fine settimana perde parte del suo senso, ma a volte qualcuno è sotto esame, qualcuno parte per una vacanza e qualcun altro ne fa ritorno. Domani è uno di quei fine settimana: ci rivide lunedì.



Memoria di risate a colori
nei giorni estivi
che durano fino a notte fonda.


giovedì 27 giugno 2013

"Di un'estate" possiamo ricordare dettagli anche inutili...




Il tatto colloso cerca respiro,
ha il suono di un rospo solitario.
Frinisce in lontananza il ritmo dell'afa,
mentre la luce si posa sugli occhi
tinta di pesche e pompelmi.


mercoledì 26 giugno 2013

Attimi "Di un'estate"...





Una riga di luce taglia la finestra,
sorge all'alba il calore estivo.
Ancora dorme quel sole
così stanco e pallido.
Mi scosto dal letto leggero
con ancora i sogni sulla pelle.


martedì 25 giugno 2013

"Di un'estate" si raccontano tante cose...

Non so esattamente se la mia voglia di scrivere si sia presa una vacanza o se si sia solo acquietata. Nel primo caso la vedrei dura farla tornare, nel secondo dovrebbe bastarmi mettermi a scrivere, sforzarmi appena appena.
In ogni caso, non ho attualmente il tempo di dedicarmi a un lavoro a lungo termine, ma l'altro giorno ho iniziato a sfornare qualche verso, e la cosa non mi spiace.
Lo sappiamo tutti - o forse no - che di venere e di marte non si parte, ma io ho scritto queste parole nel fine settimana - inteso come sabato e domenica -, quindi mi ritengo salva.

Questa - forse piccola - raccolta si intitola "Di un'estate", e spero di riuscire a tenerla aggiornata.


Piovono aghi di pino
scossi dal vento,
secchi
fuggono resti di foglie
sull'asfalto.


martedì 18 giugno 2013

Ritorno alla lettura

Dopo giorni di sparizione, o forse settimane, non ricordo, mi rifaccio viva. La tesi è stata scritta, mancano le ultime correzioni e poi via, si chiude una porta e si apre un portone.
In questi giorni di attesa - domani andrò a ritirare le pagine dell'ultimo capitolo sanguinanti d'errori - sono andata al cinema, presso una struttura commerciale. Dopo cena si è girato per negozi e la prima tappa è stata la libreria.
Sbirciavo titoli e copertine, leggevo quarte di copertina, voltavo pagine e mi dispiaceva non comprare nulla. Anche se io dico sempre "un libro non si compra, si adotta". 
Vale anche per i Trudy, eh.
Comunque, non era mia intenzione comprare niente: ho un mucchio di libri in casa ancora non letti, ed è un paio d'anni che mi riprometto sempre di finire prima di comprare.
Ma appena ho visto il nuovo libro di Cecelia Ahern non ho saputo resistere: ho iniziato a leggerla partendo da "Scrivimi ancora", e la cosa mi pare talmente lontana nel tempo che penso sempre si tratti di un film che ho visto.
Questo perché non mi ricordo di me che leggo, ma solo delle immagini che si sono formate nella mia testa, immagini che l'autrice mi ha trasmesso. A volte cerco di ricordarmi gli attori, ma i miei personaggi non hanno un effettivo volto, quindi niente.
In ogni caso, avevo lasciato Cecelia Ahern con la pubblicazione de "Il libro del domani", un titolo promettente, se volete, ma con una trama non solo banale, addirittura mal scritta.
Già il penultimo lavoro, "Il dono", mi era risultato ovvio, ma almeno si trattava di una narrazione leggera e semplice, una di quelle adatte alla spiaggia: rilassanti, senza troppi sconvolgimenti.
La sua scrittura stava scivolando e mi pareva quasi non fossero opere di sua mano: come poteva scrivere cose di quel tipo, con la fantasia ridotta al minimo, l'entusiasmo quasi assente, dopo aver creato libri quali "Se tu mi vedessi ora"?
Scrivere un libro all'anno non è cosa facile, ma più di tutto è complicato rinunciarvi: hai delle richieste da soddisfare, vuoi rimanere sulla cresta dell'onda, e sicuramente dà un senso di "appuntamento fisso" immancabile.
Nonostante questo, mi sono sentita di rischiare: ho comprato il libro e fino a che non sono andata al cinema ho continuato a pensare "ti prego, non deludermi" o "per favore, non fare schifo".

sabato 18 maggio 2013

[I Riti dello Scrittore] La confusione poetica

A volte uno scrittore è talmente entusiasta del suo lavoro, che spesso non si rende conto di doverci anche riflettere sopra razionalmente. Altre volte ci riflette sopra talmente tanto da stancarsi, arrivando a non capire come riempire uno spazio vuoto.
In entrambi i casi si ha la "confusione poetica".

La confusione poetica consiste in una fase di stallo in cui lo scrittore cade, trovandola soffice calda e rassicurante. Tutte queste sensazioni sono molto intense, a tal punto da rendere lo scrittore fiero di quello che è riuscito a creare. In alcuni momenti sarà pure convinto di aver creato un autentico capolavoro, arrivando a definire quelle righe, quel paragrafo, quel pensiero, insomma la confusione poetica, la parte migliore del romanzo. Il pezzo più bello che abbia mai scritto, la rivelazione focale di tutta la storia.

La risposta è no. Anche se a volte viene mascherata abbastanza bene da diventare un .

Questa confusione poetica consiste in un ponte di collegamento tra una parte cruciale e l'altra del medesimo capitolo oppure al finale dello stesso.
Come anticipato analizziamo i due differenti scrittori: Alfa e Beto.

Ritrovando la strada della scrittura...

Ho lasciato qualche briciola qua e là, ho faticato a ritrovarne di intatte, per questo ci ho messo tanto a rifarmi viva.
C'è la possibilità che sparisca di nuovo, ma almeno questa volta vi lascio con qualcosa di sostanzioso.

Attualmente sto attendendo le risposte da tre concorsi: "Coop for words" con la poesia "Lontani", "Un piazza, un racconto" con il racconto breve "Rosso in memoria" e "Ma adesso io" con "Queste siamo noi" (che doveva concludersi con l'8 marzo, ma i materiali pervenuti ai giudici erano, sono, talmente tanti che hanno rinviato la decisione a settembre). Inoltre sto scrivendo la tesi *ola esultante*.
Questo mi porta via un mucchio di tempo, e mi estorce ogni forza per scrivere altro. Penso solo alla tesi: ai proverbi, ai bakufu e alle navi nere con cui siamo "passati alla storia" noi occidentali. Per non parlare dei bambini che piangono.
In quanti indovineranno il mio argomento di tesi e a che cosa si riferisce l'ultima frase? In premio metto in palio il mio ritorno su grande schermo con un racconto. Con prompt e regole varie scelte da voi. Vi interessa? 
Preferite che riveli un mio segreto? O cosa? Voi proponete, intanto, che poi vediamo cosa si può fare.

Comunque.

Sono qui e vi propongo l'ultima poesia che ho composto, con riflessione annessa.

Ricordo sbiadito
com'era stato vivere
quel momento.

«Per quanto mi concentri, per quanto mi sforzi, non riesco a rientrare in quel lasso di tempo.
Ne ho le sensazioni, anche quelle nuove del ricordo, ma non esiste più per davvero.
Se mi concentro, riesco ad arrivarci così vicino da sentire male al cuore. Un male che assomiglia al panico, ma pieno di bellezza.
Penso sia amore.
Ecco, l'amore è un ricordo che, per la sua bellezza, fa sin troppo male.
Eppure, per amore, si ha il coraggio di risentire quel dolore anche solo per ritrovare quell'attimo di bellezza».

domenica 17 marzo 2013

[The incipit] Appuntamento al buio: Tra macchine bianche e altri problemi

Capitolo: 4/10
Genere: Rosa
Trama: Davide e Paola hanno un appuntamento al buio, e da un iniziale fiasco tentano di trarne un seguito migliore.
Domanda di fine capitolo: Chi gli ha organizzato l'appuntamento al buio?
Risposte: a) sua madre, b) Sara e Alessandro hanno aperto un profilo di Paola su un sito di incontri o c) un amico che non voleva presentarsi all'appuntamento


TRA MACCHINE BIANCHE E ALTRI PROBLEMI


Paola stava ripensando a come erano andate le cose. Sara le aveva detto un semplice “è solo un appuntamento, mal che vada non vi piacete e amen”.

Quelle parole le risuonavano in testa e nella cassa toracica, ritmate dal cuore ansioso: per come era iniziata la serata, c’era l’alta possibilità che Davide si fosse rotto la caviglia. Ancora non le era chiaro come avesse messo i piedi e come poi era riuscito a cadere così male, ma poco importava: il semaforo davanti a lei divenne rosso, frenò e mise in folle. Tirando il freno a mano sentì la macchina sussultare.

martedì 12 marzo 2013

[Ci penso io] Pedofilia e i reati che ne conseguono

In questo blog ho sempre tenuto da parte i fatti politici e qualunque cosa NON riguardasse la scrittura o la lettura.
Ma proprio oggi mi è capitato di leggere un ennesimo affronto e mi è parso giusto condividerlo con voi.
Gaetano Pecoraro ha intervistato un uomo di chiesa, il quale ha giustificato la pedofilia, "tanto da arrivare a dare la colpa ai ragazzini" (è scritto qui).
E il cardinale Sigalini ha continuato affermando che "i figli, anche quando sbagliano, restano figli."

Sapete, io non la concepisco questa cosa del perdono portata a questi livelli. Ci dovrà pur essere un punto di non ritorno.
Dovrà pur esistere un limite da non superare. 
Un bambino, un ragazzino, chiede le coccole e si ritrova violentato? 
Sarò di strette vedute io, ma il passaggio tra l'una e l'altra cosa mi sembra forzato. Come è forzato il perdono e la GIUSTIFICAZIONE di questi abomini.

Avete mai visto il film Sleepers?
Parla di quattro ragazzini tra i 10 e i 14 anni violentati per un anno in un riformatorio.
In particolare c'è uno di loro che viene costretto a pregare - per loro è un gioco - se "non vuole sentire tutto il bastone". Mettetevi l'animo in pace, il bastone lo sente comunque.
È crudele, è angosciante. 
Dentro a una chiesa è anche peggio: c'è un fatto morale, che la chiesa ci insegna. 
Non ci si dovrebbe basare sull'amore, sul rispetto per il prossimo? 
Dov'è l'amore in tutto questo? E il rispetto?

Mi spaventa l'idea che le mura della fede servano a proteggere criminali, invece che a salvarci da essi.
Perché credere in qualcosa, in qualcuno, che piuttosto di vedere il proprio errore, lo scarica su chi ha subito?

I figli che rimarranno pur sempre figli, ma non possono rimanere impuniti.

domenica 10 marzo 2013

[Grande premio delle lettrici] Recensione de "La storia infinita" di M. Ende

Per partecipare al premio era necessario compilare un "questionario" e inviare una breve recensione di un libro letto nei due, tre mesi precedenti.
Io ho scelto "La storia infinita", di M. Ende, a discapito di Bukowski. Recensire Charles in cinque righe mi sembrava notevolmente impensabile.


La Storia Infinita 
di M. Ende

In questo romanzo famoso ai più per l'omonimo film, l'autore non si limita a intrecciare realtà e fantasia, ma rende l'immedesimazione un gesto involontario... Anche fuori dalla pagina. Come lo stesso protagonista dice, "La Storia Infinita" è il libro che tutti i più accaniti lettori cercano o dovrebbero cercare: la caratterizzazione dei personaggi, dei luoghi e la semplicità narrativa che li sostiene rendono questo classico adatto a lettori di tutte le età. E chissà che non se ne diventi anche protagonisti.

[Gran premio delle lettrici] Si parte!

Parto con l'augurare una buona domenica a tutti, è un po' che non mi faccio viva, ma capitemi: sono sotto esame. Il che proibisce molte attività che non prevedano lo studiare. 
Insomma, mi sono concessa solo di frequentare i seminari per conseguire la laurea, per il resto buonanotte. 
Ma la vera notizia è che sono stata ammessa alla 4^ edizione del Gran Premio delle Lettrici di Elle magazine.

Avevo già partecipato alla 1^ edizione, ma per regolamento ho dovuto aspettare un anno prima di candidarmi nuovamente. Io per sicurezza ne ho saltati due, o forse me ne sono semplicemente scordata.
Ebbene, come avevo precedentemente detto, questo sarà un anno pieno. Deve essere un anno pieno: voglio fare una miriade di cose meravigliose, non deve mancarmi niente.
*Questo non ha nulla a che fare con il fatto che il mio moroso parte il sei aprile per Dublino e rimarrà là per DODICI settimane. Ditelo che credevate fossero mesi. A ogni modo, non c'entra. E sia io che voi ci crediamo*

Comunque sia, quest'anno sono nella 7^ giuria e non nella 3^, il che da un lato è alquanto positivo: se mi fossero arrivati i libri in questo momento non ce l'avrei fatta a leggerli e commentarli in un mese.  *ESAMI MODE ON*

I libri, tre, arriveranno a ottobre *mese in cui è prevista la laurea. Se vi sembra che parli troppo di università, tranquilli, è così: è l'unica cosa a cui mi sto dedicando attualmente.* e la consegna delle recensioni è prevista per novembre.
Per ogni sezione giuridica - otto in totale - verrà eletto il libro migliore in base ai voti assegnati dalle giurate. Ma l'obiettivo è eleggere il libro migliore dell'anno, quindi ognuna di noi riceverà gli altri sette libri in lizza per il premio che ovviamente non abbiamo ancora letto.
I risultati si avranno per l'inizio del 2014.
I libri di queste due ultime premiazioni me li sono decisamente persa, ma spero di poter leggere libri belli come "Resta con me" di Elisabeth Strout - che però, ahimè, non ha vinto la prima edizione del premio.

Detto questo, torno dal mio caro Taldegardo, Giacomo Taldegardo Francesco Leopardi.
Devo comprare assolutamente un Trudy e chiamarlo così.

domenica 24 febbraio 2013

[Worker in progress] Invito a cena


Si torna a scrivere per la catena!

Inizio: Un signore di mezza età...
Ambientazione: in una stanza vuota
Prompt: spari, vestito elegante, gatto randagio, cena
Dal racconto di Elio: coppia amorosa
Link: EFP

INVITO A CENA



Un signore di mezza età aveva picchiettato l’uovo sodo contro il tavolo e sul guscio si era formata una crepa.

L’aveva poi stretto nel palmo e massaggiato tra le mani, così che il guscio si era screpolato in più sezioni, tanto da ricordare quello di una tartaruga.
Ogni pezzo tolto veniva fatto cadere nel piatto; risuonavano come monete infilate in un salvadanaio.
Ecco, si era scordato il portafogli a casa.

Matteo aveva lasciato i propri amici al ristorante, era uscito per strada ripercorrendo parte del marciapiede su cui aveva camminato per raggiungere il locale.
Era stata Elena a sceglierlo: un ristorante silenzioso, ovattato e con vettovaglie rosse e bianche.
Li avevano scambiati per tifosi con quelle sciarpe colorate che portavano intorno al collo.

lunedì 11 febbraio 2013

[The incipit] Appuntamento al buio: Il bowling (parte due)

Capitolo: 3/10
Genere: Rosa
Trama: Davide e Paola hanno un appuntamento al buio, e da un iniziale fiasco tentano di trarne un seguito migliore.
Domanda di fine capitolo: Cosa accade al narratore?
Risposte: a) rimane Paola, b) diventa Davide o c) sarà in terza persona



IL BOWLING (PARTE DUE)



Le scarpe erano avevano realmente le rifiniture dorate e ancora non riesco a immaginare niente di più kitsch o trash. 
Ma la mia preoccupazione principale era tornare a casa con tutte e tre le dita.
- Che numero, ragazzi?

Il ragazzo al bancone era il tipo con cui mi aspettavo di avere l’appuntamento al buio: pizzetto, capelli scuri e scompigliati, maglietta nera senza logo. O forse era quello che speravo, così mi persi per un attimo a guardarli e a confrontare il Capricorpo da televendita con Pizzetto senza logo.
Era chiaro che entrambi sapevano giocare a bowling, o che almeno ne erano usciti indenni.

sabato 9 febbraio 2013

[The incipit] Appuntamento al buio: Il bowling (parte uno)

Capitolo: 2/10
Genere: Rosa
Trama: Davide e Paola hanno un appuntamento al buio, e da un iniziale fiasco tentano di trarne un seguito migliore.
Domanda di fine capitolo: Cosa combiniamo a Davide?
Risposte: a) non ci sono scarpe della sua misura, quindi gioca scalzo, b) le scarpe della sua misura sono rosa coi brillantini o c) prende una storta nel tentativo di impressionare Paola


IL BOWLING (PARTE UNO)


L’idea era di andare in un posto adatto ai miei tacchi e alla sua camicia. 

Salimmo sull’ascensore e premette il tasto “T”, – È decisamente troppo tardi per un ristorante, e per un pub sono troppo bella. – sbattei le palpebre con aria altezzosa.

- Allora bowling!









venerdì 8 febbraio 2013

[The incipit] Appuntamento al buio: Petunia Alcolica

Sbarco anche qui, su The incipit, un luogo meraviglioso dove i lettori interagiscono direttamente con la storia!
Non ho saputo resistere, e poi mi pare un buon modo per allenarsi nella scrittura e divertirsi. 
Ho dato inizio alla faccenda con una storia semplice(mente Rosa), giusto per ambientarmi, ma dalla prossima conto di azzardare maggiormente!

Comunque!

L'inizio è Petunia Alcolica, sì la conoscete già! O forse no, ma presto la conoscerete U.U
Mi raccomando, votate votate votate! Che poi io scrivo scrivo scrivo!

sabato 26 gennaio 2013

[Worker in progress][The incipit] Petunia alcolica

Forse sarò stato lo scadere "imminente" della mezzanotte a farmi spuntare un po' di ispirazione, chi lo sa!
A ogni modo, ecco quello che l'indecisione ha tirato fuori dalle mie tasche.

Titolo: Petunia alcolica
Soggetto: un appuntamento al buio, del pessimo vino e indecisione quanto basta.
The incipit: vota il seguito di questa storia!


PETUNIA ALCOLICA

L’orologio scoccò la mezzanotte, e sussultai. Lui rise dicendomi che non ero la prima a spaventarmi per quel rintocco.
E che numero sarei?, lo punzecchiai. Lui appoggiò il bicchiere di vino e non mi fu chiaro se fosse stato quello ad arrossargli le gote o il mio rovescio.
Mi hai beccato, disse. E si sistemò sul divano in modo da avermi di fronte.
In quel momento sentii l’imbarazzo cadermi addosso, avevo flirtato e non era nemmeno mia intenzione. Quel tizio guardava le compravendite in tv ed era pure un Capricorno.
Altro vino?

venerdì 18 gennaio 2013

[Worker in progress] Collins

Ecco il risultato per il primo promt dal Jar: Collins.
Qui ne riporto solo l'introduzione, quindi i più curiosi - speriamo siano tanti - dovranno dirigersi nell'apposito post. Spero non vi dispiaccia - e a questo punto speriamo che di lettori fiacchi che ne siano pochi.

Titolo: Collins
Prompt: "Ci sono miliardi di persone sul pianeta. Quanto può valere ogni singola vita?" (da "Shall we dance?")

Soggetto: uno scrittore deve rispettare la scadenza per la consegna. Sembra una cosa facile, ma a renderglielo difficile è un personaggio che non vuole essere un vampiro serio, che tra l'altro gli toccherà licenziare, e il fatto che lui non è Bukowski. Proprio per niente.



COLLINS 
[IL RACCONTO NON È PIÙ DISPONIBILE 
PERCHÈ PARTE INTEGRANTE DI UNA STORIA PIÙ AMPIA]



domenica 13 gennaio 2013

[Dialoghi] Sondiamo il terreno in cerca di segni


Dialoghi: qual è il tuo preferito?
I libri
Il bicchiere
Il gatto
La strada


[Frammenti da un Luna-Park] Sondiamo il terreno in cerca di segni

Frammenti da un Luna-Park: qual è il tuo preferito?
Pane
Bip
Maschera
Incubo
Nebbia
Nonostante tutto
Respiro profondo

[Stralci da una cruna d'ago] Sondiamo il terreno in cerca di segni

Stralci da una cruna d'ago: qual è il tuo preferito?
In un'altra vita
Artigli HB
Diciannovetrentaquattro
Foto
Al parco
L'uomo del cuore
La porta
Mangiami il cuore
Mimami
Il cappello
Pronto..?


Sondiamo il terreno in cerca di segni

Oggi è oggi, e quindi lancio il via ai sondaggi. Non avevo altra scusa, se non quello di non averci pensato all'inizio dell'anno.
Così eccoci qua, con quattro sondaggi letterari: il primo lo trovate qui sotto, ed è inerente alle tre raccolte. Gli altri tre fanno riferimento alle raccolte singolarmente, quindi a ognuno ha il suo post: Stralci da una cruna d'ago - Frammenti da un Luna-Park - Dialoghi.
I sondaggi saranno anonimi, ma se ve la sentite di rischiare potrete sempre farvi vivi e lasciare un commento qui sotto. Sono sempre graditi e ben accetti ;)



Qual è la tua preferita?
Stralci da una cruna d'ago
Frammenti da un Luna-Park
Dialoghi

Lei è lì


Fuori è buio, c’è un uomo che cammina nei miei ricordi.
Forse è lui quello che abbiamo investito. Infilo la mano nei pantaloni e tocco le mutande, sono umide di sangue.
La gente esce e va a guardare; sono io quella che ha sempre sanguinato per lui.

Seduta a giocare, la finestra aperta.
Quando poi si smorza la luce, si sente il vuoto riempire ogni cosa.
Si ascoltano i rumori sottili farsi concreti.

Le preghiere a te non servono a nulla, te le chiede per pulirsi le mani. È come se pregassi per il loro perdono, una buona parola agli occhi di chi comunque non ha voluto crederti.

Il cielo riluce, la strada brilla, è come stare in una scatola.
Mi ha investita la densità della nebbia.

Ringhia nel sonno finché non si addormenta.

Lei è lì, con un corpo grande che ora mi appartiene.
Non riesco a capire cosa ci faccia ancora qui, perché continui a sanguinare. Ora le dita vanno sotto le mutande, ma lei non è d’accordo.
Da lì esce il suo sangue.

L’uomo è nei suoi ricordi; io ne vedo la curva del corpo.
Un corpo che non è più mio.