domenica 13 gennaio 2013

Lei è lì


Fuori è buio, c’è un uomo che cammina nei miei ricordi.
Forse è lui quello che abbiamo investito. Infilo la mano nei pantaloni e tocco le mutande, sono umide di sangue.
La gente esce e va a guardare; sono io quella che ha sempre sanguinato per lui.

Seduta a giocare, la finestra aperta.
Quando poi si smorza la luce, si sente il vuoto riempire ogni cosa.
Si ascoltano i rumori sottili farsi concreti.

Le preghiere a te non servono a nulla, te le chiede per pulirsi le mani. È come se pregassi per il loro perdono, una buona parola agli occhi di chi comunque non ha voluto crederti.

Il cielo riluce, la strada brilla, è come stare in una scatola.
Mi ha investita la densità della nebbia.

Ringhia nel sonno finché non si addormenta.

Lei è lì, con un corpo grande che ora mi appartiene.
Non riesco a capire cosa ci faccia ancora qui, perché continui a sanguinare. Ora le dita vanno sotto le mutande, ma lei non è d’accordo.
Da lì esce il suo sangue.

L’uomo è nei suoi ricordi; io ne vedo la curva del corpo.
Un corpo che non è più mio.



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