domenica 5 gennaio 2014

[Consigli letterari] Nuovo anno, nuove letture

Con il nuovo anno non è detto che si perdano le vecchie abitudini, e per fortuna!
Qui si continua a leggere e se i libri nuovi non sono le scoperte lo sono eccome. Ebbene, a quanto pare mi ero persa un libro di Cecelia Ahern pubblicato nel 2012, scandalo!
Praticamente io aveva creduto fosse scivolata in una crisi mistica, o in depressione, dopo aver scritto "Il libro del domani": idea che poteva essere carina, ma che purtroppo è uscita malconcia.
Ero così rattristata, visto che aveva pure pubblicato precedentemente "Il dono", libro con una bella narrazione, ma davvero davvero davvero banale. 
Insomma, quando nel 2013 è uscito "I cento nomi" ho voluto darle una possibilità ed è andata bene: sono rimasta soddisfatta, mi sembrava la Cecelia degli inizi, soft, ma comunque coinvolgente. Ecco, poi scopro che ne ha scritto uno l'anno prima, anno che per l'appunto avevo creduto sabbatico.
Questo libro si intitola "Cose che avrei preferito non dire".
Io però una cosa da dire ce l'ho: mi è piaciuto da matti. Praticamente quello che aveva tolto ai libri precedenti lo ha infilato tra le pagine di questo: divertimento, narrazione coinvolgente, personaggi che hanno una concretezza, storia avvincente... Insomma, è durato troppo poco e se subito ero euforica a livelli quasi indecenti - "ohmiodio, sta tornando alla ribalta" -, subito dopo mi sono dovuta rendere conto che questo libro viene prima de "I cento nomi".
Non perché sia un libro orribile, però sta sicuramente al di sotto, e, accidenti, io non voglio che torni a scivolare nei meandri della narrativa scritta a caso per mantenere fissa la pubblicazione annuale.
Ditemi che è colpa degli editori che le fanno pressioni, che la obbligano a scrivere per vendere e fare soldi e che lei si sente sfibrata da tutto questo.
Ditemi anche che faranno altri film tratti dai suoi libri ambientandoli per davvero in Irlanda, e mica a metà tra l'America e Dublino per farle aprire un dannato negozio di scarpe (nel caso sia un riferimento poco chiaro, sto parlando di "P.S. I love you", dove il negozio di scarpe non c'entra una mazza e pure la protagonista è dublinese).
Comunque, a parte questo, posso dire di sentirmi felice e beata perché mi sono arrivati altri tre libri da recensire.
Dei primi tre non posso ancora fornirvi la recensione e il punteggio che ho assegnato a ognuno (in fin dei conti il Gran Premio è ancora in corso), ma posso dirvi che sono stata piacevolmente stupita da quei romanzi e pure da due dei tre nuovi, che sono:

"Romanticidio", di Carolina Cutolo

"L'età dei miracoli", di Karen Thompson Walker

"L'ultimo ballo di Charlot", di Fabio Stassi


Un altra buona nuova è che finalmente sono riuscita ad avere "I figli della mezzanotte" di Salman Rushdie. A volte impossibile da trovare, altre troppo costoso per le mia tasche, ma questa volta, essendo a copertina morbida e con lo sconto del 15%, ce l'ho fatta e buona befana a me.

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