martedì 4 febbraio 2014

[Y GIUNTI SHIFT] I miei Alex e Joyce in "Al primo rumore"

Il mio capitolo non è stato scelto come inizio per il racconto a catena, un concorso indetto dalla Giunti sul sito Y GIUNTI SHIFT, di conseguenza eccolo qui... e chissà che non ci salti fuori qualcosa di buono in seguito. 
Dovrò sistemarlo, senza dubbio, magari trasformandolo in una one-shot, perché così com'è è solo un primo capitolo.
Intanto buona lettura!


AL PRIMO RUMORE


Quando la lavatrice si ruppe, mamma dovette lavare i panni a mano. Le si scottavano le mani ogni volta che qualcuno andava in bagno proprio in quel momento, e le diventavano tutte rosse. Rimanemmo senza lavatrice per un paio di settimane, e ogni volta che sentivo mia madre aprire il rubinetto in cucina, mi mettevo seduta al tavolo a disegnare. Prendevo i carioca e disegnavo i suoi contorni. All’inizio le gonne le cadevano rigide sulle gambe rettangolari, le tre dimensioni erano un mistero per me, ma mia madre li apprezzava ugualmente e li collezionava come se si trattasse di un Monet non ancora in voga.
Dovresti cambiare soggetto, ogni tanto. Mi riprendeva mio padre, come fosse geloso di quel mio attaccamento a mia madre e ai panni sporchi. Ma a me non interessava molto altro, forse solo gli uccellini appollaiati sui fili dei panni ormai puliti.
Gli stessi uccellini che Alex si divertiva un mondo a colpire con le sue fionde e le cerbottane improvvisate.
- Perché fai così, stavano cantando!
Alex lanciò un'altra pallina di pongo, imitando con la bocca uno sparo floscio: gli mancavano i due incisivi e la cosa lo disturbava parecchio. Il topino dei denti non era ancora passato.