Il mio capitolo non è stato scelto come inizio per il racconto a catena, un concorso indetto dalla Giunti sul sito Y GIUNTI SHIFT, di conseguenza eccolo qui... e chissà che non ci salti fuori qualcosa di buono in seguito.
Dovrò sistemarlo, senza dubbio, magari trasformandolo in una one-shot, perché così com'è è solo un primo capitolo.
Intanto buona lettura!
AL PRIMO RUMORE
Quando la lavatrice si ruppe, mamma dovette lavare i
panni a mano. Le si scottavano le mani ogni volta che qualcuno andava in bagno
proprio in quel momento, e le diventavano tutte rosse. Rimanemmo senza
lavatrice per un paio di settimane, e ogni volta che sentivo mia madre aprire
il rubinetto in cucina, mi mettevo seduta al tavolo a disegnare. Prendevo i
carioca e disegnavo i suoi contorni. All’inizio le gonne le cadevano rigide
sulle gambe rettangolari, le tre dimensioni erano un mistero per me, ma mia madre
li apprezzava ugualmente e li collezionava come se si trattasse di un Monet non
ancora in voga.
Dovresti cambiare soggetto, ogni tanto. Mi riprendeva mio padre, come fosse geloso di quel
mio attaccamento a mia madre e ai panni sporchi. Ma a me non interessava molto
altro, forse solo gli uccellini appollaiati sui fili dei panni ormai puliti.
Gli stessi uccellini che Alex si divertiva un mondo a
colpire con le sue fionde e le cerbottane improvvisate.
- Perché fai così, stavano cantando!
Alex lanciò un'altra pallina di pongo, imitando con la
bocca uno sparo floscio: gli mancavano i due incisivi e la cosa lo disturbava
parecchio. Il topino dei denti non era ancora passato.