martedì 29 aprile 2014

[Appuntamento al buio] In attesa

Titolo: In attesa

Capitolo: 7/10

Genere: Rosa

Trama: Davide e Paola hanno un appuntamento al buio, e da un iniziale fiasco tentano di trarne un seguito migliore.

Domanda di fine capitolo: Bene, la cara Paola, dove se ne va?

Risposte: a) va a casa sua, b) va a riprendersi la sua auto a casa di Davide, c) va a trovare Sara.

[Prima che iniziate a leggere questo nuovo capitolo devo farvi le mie scuse. Nel capitolo precedente ho scambiato i nomi delle due donne "Sara" - morosa di Alessandro che ha organizzato l'appuntamento - e "Paola" - colei che è all'appuntamento e ora si trova in ospedale con Davide. In questo capitolo rimetto le cose al loro posto... Ancora immensamente scusa!] 

IN ATTESA
Stare seduta ad aspettare la innervosiva sempre, ma in quell’occasione Paola cercò di trattenersi dal girare su e giù per il corridoio come un leone in gabbia. L’istinto era quello di camminare fino alla stanza per i raggi, sbirciare dentro e guardarsi il polso ogni tanto, in segno d’impazienza. Nessun dottore le era mai andato a dire “si calmi, signora”, perché alla fine risultava essere un disturbo solo per chi aspettava come lei. Un bambino, una volta le aveva vomitato sulle scarpe e la madre aveva gioito senza alcun pudore:
- Cosa vuole che le dica, gli ha fatto l’effetto del mal di mare!

lunedì 28 aprile 2014

Cannibalismo con contorno vegetariano

Nel 1996 venne pubblicata un'antologia intitolata "Gioventù cannibale", curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi. A questa antologia si deve il nome dato a quel gruppo di scrittori, tra i quali Tiziano Scarpa Isabella Santacroce e Niccolò Ammaniti, accomunati dal crudo realismo presente nelle loro storie, e per questo catalogate sotto il genere pulp. 
Tra gli scrittori nominati l'unico che non mi dà troppo l'idea del pulp è Ammaniti, ma questo è accaduto perché nel 1994 era uscito sul grande schermo "Pulp fiction" di Quentin Tarantino, tratto dal romanzo omonimo di C. Bukowski (personalmente vi chiedo di lasciar perdere Tarantino e di leggere il romanzo).
Ma tornando alla faccenda dei cannibali, a quanto pare gli anni 70 pullulavano di pellicole su tale argomento e quest'anno uscirà un film in omaggio alla cinematografia dei cannibali: "The Green Inferno", di Eli Roth (l'anteprima mondiale c'è stata il 7 settembre 2013).
Questo film vanta la presenza di indigeni peruviani, una tribù che non si sarebbe mai fatta filmare e che invece ha partecipato alle riprese di Roth nel ruolo di una tribù cannibale.
La trama del film presenta dei giovani americani ambientalisti che spera di poter salvare la foresta amazzonica e di conseguenza una tribù locale che rischia l'estinzione.
Vengono poi catturati - non so se dalla tribù medesima o da un'altra  - e qui inizia la parte cannibal-splatter.
Alcuni tra i commentatori dicono di sentirsi indignati da questo, perché mentre gli americani bianchi fanno la figura degli ambientalisti "amiamoilnostropianetaevogliochetuttivivanofelici", gli indigeni sconosciuti ai più devono interpretare la faccia brutta della medaglia. 
Insomma, tu che vuoi salvare questa parte del mondo sappi che ci vive gente cattiva. 
Altri ci vedono unicamente un film, dove la tribù recita la sua parte come un qualunque attore.
Ora, da una parte ritengo che certi ragionamenti siano fattibili solo per chi prende sul serio uno splatter. Ammetto che per quel che mi riguarda è un genere inutile, che non regala nessuna emozione e che se devo vedere del sangue vado al centro donatori, ma quello che più mi stupisce è come sia stato possibile convincere una tribù non cannibale a interpretarne una. Roth, probabilmente per farli entrare nel ruolo, avrebbe mostrato loro "Cannibal Holocaust" di R. Donato, dopo il quale mi aspettavo avrebbero avuto una reazione di disgusto, paura, avversione... E invece no.
Comunque, la domanda è: il Perù e le sue tribù indigene ci guadagnano una pubblicità negativa?
A mio parere dipende da come si guarda il film, se lo si guarda.
Trattandosi di uno splatter la trama risulta già vista: ci si ritrova in una sorta di Eden e poi ecco che ti massacrano.
Ma la questione sarebbe sorta ugualmente anche nel caso in cui Roth avesse usato attori ben truccati, perché dello "sfruttamento" di questa tribù ho letto si e no due commenti, perché lo straniero per di più indigeno viene messo in cattiva luce.
Si tratta però di un cane che si morde la coda, perché la distanza dall'altro la si sente anche senza "The Green Inferno" e da sempre si è cercato di eliminare il "selvatico" dalle popolazioni indigene: cannibali o meno ci sarà sempre qualcuno che non li troverà adatti ad abitare il pianeta.




Che ne pensate?
  
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domenica 27 aprile 2014

[INSTANOVEL] A occhi chiusi

Titolo: A occhi chiusi

Immagine di: valentinac92, The Bibliophile Girl

Parole chiave: drabble, slash


A OCCHI CHIUSI


I capelli sudati sono appiattiti sul cranio, e con la mano cerci di proteggerti gli occhi da quella luce accecante.
È un solo punto luminoso, che si estende in una lunga linea sottile, schermando la tua visuale.
Sotto questa linea, noti i prati verdi annerirsi, protendersi verso i tuoi piedi come un’unica figura. Dei papaveri non si distingue più nulla.
Fai un passo avanti, e calpesti l’ombra affusolata di un albero; il sole sorge e passa i suoi raggi anche su di te. Tra i boccoli biondi che ti ostini a non pettinare mai.
«Perché continui a guardare il sole? Vuoi forse accecarti?».
Gianni ti si para davanti, il sole sembra liquefarsi lungo i suoi lineamenti. A contrasto con la sua chioma rossa, ora sembra essere il sole l’ombra più nera.
«Vorrei solo che mi insegnasse a sostenere il tuo sguardo».
Gianni ride, gli pare strano detto da te, da quelle labbra che non si fermano mai davanti a nulla.
Ma non lo sa, forse non lo nota, che il suo sguardo lo ammiri sempre a occhi chiusi.


venerdì 25 aprile 2014

[The Incipit] Appuntamento al buio: La sera prima

Titolo: La sera prima

Capitolo: 6/10

Genere: Rosa

Trama: Davide e Paola hanno un appuntamento al buio, e da un iniziale fiasco tentano di trarne un seguito migliore.

Domanda di fine capitolo: Quale personaggio comparirà nel prossimo episodio?

Risposte: a) un poliziotto, b) Matteo, con la sua ex eppure attuale ragazza, c) Una donna con cui esce Davide.

Sappiate che si tratta di un capitolo sudatissimo, perché lo stavo scrivendo direttamente sul sito, quando internet ha deciso di bloccarmi la pagina. Ovviamente è ripartito tutto, tranne la possibilità di sbloccare la suddetta. Dopo aver cliccato mille pulsanti a caso sono safari mi ha scaricato la copia del racconto. Quindi, vittoria!
Ho sudato freddo, veramente.

giovedì 24 aprile 2014

[I Riti dello Scrittore] I progetti

Tornano sui vostri desktop I Riti dello Scrittore, per chi ne avesse sentito la mancanza o anche solo per chi si fosse chiesto "possibile non abbia nient'altro da dire?".
Qualcosa da dire in effetti ce l'ho, si tratta dei progetti che ogni rispettabile aspirante scrittore si inventa per tenersi occupato. Perché il problema dello scrittore è non sentirsi fermo.
Vedete, molto spesso uno scrittore intraprende un nuovo progetto per dimostrare di non avere il blocco dello scrittore, la cosa realmente terribile è che si farà prendere dall'entusiasmo e i progetti lieviteranno a dismisura. 
Ma per una maggior chiarezza è giusto che vi illustri la situazione per gradi.

lunedì 21 aprile 2014

[INSTANOVEL] Ceramica rossa

Titolo: Ceramica rossa

Immagine di: magogalbusera, Dario Grillotti

Parole chiave: love addicted

Dal racconto:
«Ha deciso spontaneamente di presentarsi, non è da tutti» è un inizio brusco, che mi fa pensare a un orologio con le lancette che si inseguono velocemente.
«Ho una buona preparazione alle spalle, che non mi è stata utile nel momento opportuno».
«È per questo che è venuto qui?» mi chiede, come se la denuncia non avrebbe comunque condotto a questo incontro.

domenica 20 aprile 2014

TV spazzatura: i problemi di look

Come esistono i "cibi spazzatura" esistono i programmi spazzatura. Entrambe le cose colpiscono inesorabilmente il nostro organismo mandandolo in pappa.
Per i primi ci sono i dottori, gli allenatori, i genitori salutisti, ma per i secondi sembra non esserci nessuno pronto a proteggerci dagli effetti indesiderati.
Questo perché c'è l'idea di fondo secondo la quale la tv non crei chissà quale danno, solo perché non è un danno visibile nell'immediato.
Nel corso degli anni ho visto i programmi tv peggiorare a vista d'occhio, programmi che fanno realmente audience quando dovrebbero colare a picco come il Titanic.
Un esempio è il "Grande Fratello": lo sento da quando sono ragazzina, e la cosa mi sembra realmente assurda. Per non parlare di "Uomini e donne": se riusciamo realmente a prendere sul serio una relazione nata in televisione, con gente che si mette a discutere davanti ad altri/e contendenti dei problemi di coppia, allora non riesco a capire perché faccia tanto scalpore che ci siano persone che si incontrano su internet, chattando. Forse perché fa troppo nerd e i nerd non fanno figo.
Ma oggi punto a un confronto tra il programma "Ma come ti vesti?!", condotto da Enzo Miccio e Carla Gozzi, e "Come mi vorrei", condotto da Belén Rodriguez, contro il quale è stata attuata una raccolta firme online da parte di  Camilla Bliss (username su Facebook), studentessa di Scienze dell'Educazione, per la chiusura dello stesso. In quanto programma definito maschilista, e quindi finalizzato a sminuire la figura femminile.
Ovviamente la prima domanda che viene spontaneo porsi è: perché il primo programma citato non crea tanto polverone quanto il secondo?
Ecco, bene, la questione parte tutto da come si pongono i conduttori, ma partiamo per gradi.

mercoledì 16 aprile 2014

UOMO vs NATURA: come generare problemi

Mi è capitato sotto il naso l'articolo "Madri e padri sono importanti in quanto genitori e non perché maschi o femmine" scritto da Elena Tebano per il Corriere della Sera.
Ammetto che, come al solito, ad attirare maggiormente la mia attenzione sono state le reazioni/risposte dei lettori. 
La maggior parte di loro si accanisce sul termine GENITORI, facendo riferimento al suo significato "generare". Il succo della questione sarebbe che permettere a una coppia omosessuale di essere genitori è fuori questione, dal momento che non generano.
Questa affermazione stimola numerosi pensieri, che ho pensato di riordinare e portare alla luce su queste pagine.
Vediamo la prima: l'adozione.
Ci sono vari motivi che hanno spinto e spingono le coppie all'adozione dei bambini, uno tra questi è l'impossibilità di procreare. La natura, dal momento che sembra avere un peso molto importante quando si parla di omosessualità, ha impedito loro di avere figli. La natura, attenzione bene, mica quello da cui vanno a prendere il pane o fare le denunce dei redditi.
Ecco, lei si è messa in mezzo e ha detto no, ma l'essere umano permette loro di adottare bambini, ovviamente dopo i dovuti controlli (questa è una speranza, forse una mia aspettativa, non so. Io prego ci siano dei controlli).
La natura non li ha resi genitori (non so se si è capito, ma questi non generano), ma loro si sono fatti famiglia.
Quindi: Uomo 1 - 0 Natura.

lunedì 14 aprile 2014

[Fingerbooks] La porta

Altra trasformazione, da post a ebook, ma questa volta per uno dei racconti della raccolta Stralci da una cruna d'ago: La porta.


 Fingerbooks - La porta


giovedì 10 aprile 2014

La storia di questo blog in una manciata di parole.

Un racconto prima di uscire di casa

Come da titolo, ho pensato di condividere un racconto veramente breve prima di uscire di casa.
L'ho trovato mentre, in realtà, cercavo altro, ovviamente.


ZOMBIE


L’arto fantasma, a sinistra, gli prudeva orribilmente e lui ancora non aveva capito come poterselo grattare.
Era veramente fastidioso sapere che c’era un vuoto che necessitava di essere grattato, come se una piuma antipatica si divertisse a spiumazzare su e giù per l’avambraccio.
La notte poi, al buio, odiava mettere avanti le mani, perché sapeva che si sarebbero visti solo due orridi moncherini.
Sì, entrambi gli arti non c’erano più e il suo equilibrio di tanto in tanto ne risentiva.
Era stato costretto a farsi strappare le maniche della giacca, perché se fossero rimaste lunghe lo avrebbero davvero fatto sentire ridicolo (e a dirla tutta sarebbero state più di impiccio che altro).
Ormai, l’unica cosa da fare sembrava doversi grattare coi piedi, peccato fossero passati dei mesi dall'ultima volta che si era tagliato quelle maledette unghie: sporche, rovinate, ingiallite dal continuo camminare a piedi scalzi. Eh certo, cosa se le metteva a fare le scarpe se non poteva allacciarle?
Era triste, veramente triste.
Anche perché, era stata in una di quelle occasione che aveva perso la testa.
Come al solito i moncherini se ne stavano a mezz'aria senza alcuna speranza di poter afferrare qualcosa, i piedi camminavano tagliandosi di tanto in tanto e inciampando in una qualche radice ben mimetizzata, mentre la testa se ne stava svenevole leggermente piegata sulla destra.
La bocca semi aperta lasciava intravedere una lingua violacea del tutto simile a una cozza: adagiata nel suo guscio era restia a muoversi, mostrandosi appena appena, come fosse un lumacone.
Ma il grido tipico delle prede lo destò da quel torpore: la testa si fece dritta e iniziò a guardarsi a sinistra e a destra e poi...
Poi sbam!
Un’asse di legno bella grande lo colpì facendogli rotolare il cranio giù per la collina, il lumacone non aveva fatto in tempo a ritirarsi e venne mozzato dai denti storti. Gli occhi rotearono nelle loro orbite seguendo alla perfezione il rotolamento della testa, che, seppur staccata, insisteva in un rantolo monotono.

Il corpo non poté che seguirla e per quella notte dovette accontentarsi del fango e dei suoi abitanti, mentre la sua cena andava a nascondersi in un posto sicuro, ancora esaltata all'idea di essergli scampata.

martedì 8 aprile 2014

[Fingerbooks] Guardarti leggere

Ecco un regalino risalente al Natale 2011 che avevo creato per Chiara e che ho recuperato grazie alle già citate pulizie di primavera.
Un racconto romantico, a tema natalizio che con questo tempo non c'entra nulla, ma avevo comunque voglia di condividerlo con voi.

GUARDARTI LEGGERE



Simone chiuse il libro, si stiracchiò emettendo un mugolio di piacere e con un piccolo scatto si alzò dalla poltrona. Spense l'abat-jour e rimase a fissare fuori dalla finestra. Il paesaggio innevato lo affascinava, così come la processione veloce dei fedeli che si dirigevano verso la chiesa.
Spostò lo sguardo: erano le 23, mancava un'ora al Natale, e lui stava ancora lì, dentro quella stanza buia e polverosa.
Tenendo una mano appoggiata sul bordo della scrivania, la superò e uscì dalla stanza per entrare nella sala centrale.



[Fingerbooks] Guardarti leggere

sabato 5 aprile 2014

[Dialoghi] Superstizioni e altre paure

Le famose pulizie di primavera riportano alla luce cose di cui ci si era dimenticati. In questo momento, le pulizie le sto facendo nella miriade di cartelle presenti sul computer, che a quanto pare nascondevano cose che rasentavano l'osceno, tanto quanto storie troppo vecchie per esistere ancora.
Tra tutti questi file ho trovato il seguente racconto abbandonato e lo pubblico... in memoria dei vecchi tempi. Vale a dire che non ce la faccio più a eliminare così tante storie, e almeno questa devo salvarla!

SUPERSTIZIONI E ALTRE PAURE

«Eh adesso! Non esageriamo».
«Ma che esageriamo! Qui sto programmando la mia vita sul calendario, le date per me sono come la droga ormai. Senza contare il numero di post«it necessari per l’organizzazione».
«Ma tu sei matta. Una camomilla no?».
«Sì anche quella, tutto. Guarda ormai posso dire di avere troppa roba qua dentro».
«Dentro dove? Non so se l’hai notato ma siamo al telefono».
«Sì bé, nella testa, nel corpo. Mi sa che entro marzo dovrò rinunciare a chessò…un rene, un polmone! Per farci stare tutta sta cultura».
Le parte una risata a squarcia gola. «Ma smettila! Anche se potrebbe essere interessante, saresti sicuro il primo caso mondiale. Già vedo i titoli: “Studentessa fa posto alla cultura, vi chiedete come? Tutto a pagina 13”».

[Issuu] Frammenti da un Luna Park

venerdì 4 aprile 2014

[The Incipit] Appuntamento al buio: Un paio di giorni prima

Capitolo: 5/10
Genere: Rosa
Trama: Davide e Paola hanno un appuntamento al buio, e da un iniziale fiasco tentano di trarne un seguito migliore.
Domanda di fine capitolo: Chi saranno i protagonisti del prossimo capitolo? 
Risposte: a) Tornano Paola e Davide, che spettegolano in attesa della visita medica, b) continua il dialogo tra Davide e Matteo, c) Paola e Sara, il giorno prima dell'appuntamento.

UN PAIO DI GIORNI PRIMA

Davide bussò ancora una volta alla porta, appoggiando l’orecchio allo spioncino: nei cartoni animati, chi stava dall’altra parte era in grado di vedere tutto ingigantito, e l’idea gli piaceva. 
- Chi è?
- Babbo Natale!
- Un po’ in anticipo. – lo canzonò Matteo aprendo finalmente la porta.
- O in ritardo, a seconda dei punti di vista. – Davide si accasciò sul divano, appoggiando la scatola piena di Zagor sul tappeto.
- Quindi li hai trovati?

giovedì 3 aprile 2014

[Fingerbooks] Foulard

Spulciando in giro si possono trovare iniziative incredibilmente carine e utili, oggi ho incontrato Fingerbooks, un sito sul quale è possibile creare i propri ebook e scaricare quelli degli altri gratuitamente: la cosa mi piace, perché il racconto prende le sembianze di un libro vero ed è più bello leggerlo in formato ebook piuttosto che in una pagina di blog o di un sito.
Inoltre prediligono le storie brevi, e io ne ho scritte parecchie: non mi sono mai dilungata troppo, e ora che cerco di farlo mi si apre questa nuova opportunità, damn!
In ogni caso è meglio così, perché ho la possibilità di rimettere in sesto vecchi racconti e renderli, di conseguenza, più presentabili anche esteticamente.
Ecco a voi la prima pubblicazione:

 Foulard