giovedì 8 settembre 2016

[Reading Challenge 2016] Storia dell'animazione giapponese, Guido Tavassi

STORIA DELL'ANIMAZIONE GIAPPONESE
Guido Tavassi
Tunué, 2012 | € 24,00
            | € 7,99 [ebook | unilibro hoepli timreading]
[A book that's more than 600 pages]
Lettura di FEBBRAIO, per l'esame di Storia del pensiero scientifico...



Voto: 8


Questo volume offre una trattazione del fumetto giapponese, il manga, e della sua successiva trasposizione in anime, ma anche del film d'animazione e dei numerosi cortometraggi realizzati a partire dal 1917, anche se vengono fatti riferimenti a eventi importanti che hanno dato il via al settore (come la presentazione del kinetoscopio edison o il primo proiettore, wasei eishaki, del 1901-'02). 
Si tratta di un volume accuratamente strutturato, suddiviso in base agli anni di produzione, che offre una visione storico-economica del Giappone tramite l'arte della rappresentazione che ha origini molto antiche (si pensi agli emakimono del XIII-XV secolo). Quindi, per chi come me è appassionato di cultura giapponese, è sicuramente un saggio da non perdere.

Motivazione del voto


Un aspetto interessante è la presenza di alcuni specchietti informativi che mettono in luce argomenti che avrebbero bisogno di un volume a sé, ma sui quali non ci si può dilungare in un libro che già di suo dice così tanto. Troverete, quindi, alcune informazioni sul fansub, sui principi base della ripresa e proiezione dell'animazione, come anche sullo Shintō (anche se su quest'ultimo presentano una visione troppo tecnica e poco specifica, ma lo dico da nippologa e quindi prendete questo ultimo commento con le pinze).
Nonostante sia un prodotto di qualità, che permette di "assistere" alla creazione da parte di Kenzō Masaoka della prima opera giapponese con dialoghi sincronizzati e registrati su una traccia ottica direttamente sulla pellicola, di comprendere l'importanza del tema della fantascienza nelle opere giapponesi o di conoscere la differenza tra le diverse forme di otaku (hikikomori, NEETfreeter),  il volume vuole presentare troppe creazioni, arrivando a formare delle liste troppo lunghe di titoli, quasi solo di passaggio.

Dettaglio


L'arte è sempre stata assoggettata all'io e l'io all'epoca in cui vive. Non è possibile dividere l'arte dalla storia - che ha un suo passato, un presente e un futuro prospettabile - e nemmeno dalla cultura: conoscere le modalità d'espressione di un popolo, verbali e non verbali, permette una migliore comprensione di quella che è a sua volta un'espressione artistica ampiamente diffusa in tutto il mondo e che spesso può apparire incomprensibile e troppo distante.
Della stessa casa editrice consiglio: Culture del Giappone contemporaneo, (a cura di) Matteo Casari.


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